ConnectWise colpita da un cyberattacco mirato: analisi, impatti e strategie di difesa
Nel maggio 2025, ConnectWise, uno dei principali sviluppatori di soluzioni di accesso remoto e supporto IT, ha confermato di essere stata vittima di un sofisticato attacco informatico attribuito a un sospetto attore statale. L’incidente ha coinvolto una porzione limitata di utenti della piattaforma ScreenConnect, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza degli strumenti di gestione remota (RMM) e sull’escalation degli attacchi statali rivolti a settori strategici. In questo approfondimento analizziamo la dinamica dell’attacco, le misure di risposta adottate e suggeriamo best practice e strategie preventive per aziende e professionisti IT.
Che cosa è successo: la cronaca del cyberattacco
Secondo quanto comunicato da ConnectWise, l’azienda ha rilevato “attività sospette” all’interno del proprio ambiente, prontamente attribuite a un attore statale avanzato e sofisticato. Il bersaglio è stato il servizio ScreenConnect, una soluzione ampiamente usata dai Managed Service Provider (MSP) e da team IT per fornire assistenza remota, gestione e monitoraggio dei dispositivi dei clienti. La violazione ha colpito un numero molto ristretto di utenti, ma la reazione è stata immediata e decisa.
L’azienda ha confermato di aver avviato una stretta collaborazione con il team di digital forensics di Mandiant (Google Cloud), una delle realtà più autorevoli a livello internazionale nella risposta agli incidenti e nell’attribuzione degli attacchi. Parallelamente, sono stati coinvolti anche le forze dell’ordine e attivati processi di comunicazione tempestivi verso i clienti interessati.
Un elemento degno di nota è che l’attacco è avvenuto poco prima dell’evento annuale “IT Nation Secure” di ConnectWise, previsto a Orlando, Florida, sottolineando quanto i temi della sicurezza informatica siano oggi centrali e strategici, non solo per l’azienda ma per l’intera filiera del software e dei servizi IT.
Analisi tecnica e contesto delle minacce
Anche se ConnectWise non ha rilasciato dettagli tecnici sull’intrusione, si sospetta che la compromissione possa essere avvenuta tramite lo sfruttamento di una vulnerabilità zero-day, sfruttando una finestra di esposizione molto ridotta grazie alla rapidità di intervento del team di sicurezza. Non si tratta del primo episodio che coinvolge ScreenConnect: a febbraio 2024 erano già state corretti bug critici sia sulla versione cloud che su quelle on-premises, con l’invito pressante ai partner di aggiornare tempestivamente i sistemi.
Questo attacco si inserisce in una tendenza crescente: le piattaforme di remote management, come AnyDesk, TeamViewer e BeyondTrust, sono sempre più nel mirino di gruppi APT (Advanced Persistent Threat) legati sia a interessi russi che cinesi. Il motivo è semplice: compromettere questi strumenti significa poter accedere in modo indiretto a interi ecosistemi aziendali, spesso senza attivare contromisure immediate da parte degli utenti finali.
Le misure adottate da ConnectWise
Dopo la scoperta dell’attacco, ConnectWise ha:
- Eseguito l’implementazione di patch per ScreenConnect, chiudendo le falle individuate.
- Rafforzato i sistemi di monitoraggio e logging all’interno del proprio ambiente cloud.
- Lavorato fianco a fianco con Mandiant per analizzare ogni dettaglio dell’incidente, minimizzare il rischio di ulteriori compromissioni e condividere best practice con la clientela.
- Avvisato tempestivamente tutti i clienti potenzialmente coinvolti, supportandoli nelle eventuali azioni correttive da adottare.
- Mantenuto una comunicazione trasparente, impegnandosi a fornire aggiornamenti man mano che l’investigazione produce nuovi elementi.
Fondamentale sottolineare che, a seguito dell’aggiornamento dei sistemi e delle azioni di hardening, non sono stati rilevati ulteriori segnali di attività malevola rispetto agli ambienti gestiti.
Cybersecurity dei software RMM: rischio sistemico e sfide attuali
L’incidente ConnectWise rappresenta un campanello d’allarme per tutti gli operatori del settore IT. I software di assistenza e gestione remota sono veri e propri “nodi centrali” nelle architetture digitali moderne: dalla loro sicurezza dipendono la continuità operativa, la protezione di dati sensibili e, in molti casi, la reputazione delle aziende che li adottano.
Gli attacchi contro RMM sono cresciuti esponenzialmente negli ultimi anni proprio perché questi strumenti hanno privilegi di accesso elevati e, spesso, per ragioni operative, sono esposti su internet o utilizzano credenziali condivise.
Un altro elemento critico è la supply chain: una vulnerabilità in un prodotto ampiamente distribuito può propagarsi a catena, impattando centinaia o migliaia di clienti in modo trasversale. Ecco perché la tempestività nell’applicare patch e nell’adottare strategie di segmentazione delle reti è oggi fondamentale.
Suggerimenti e consigli per clienti e MSP
Per ridurre il rischio di compromissione derivante dall’utilizzo di soluzioni come ScreenConnect (o equivalenti), le seguenti best practice sono raccomandate:
1. Aggiornamenti costanti e tempestivi
- Applicare immediatamente tutte le patch di sicurezza rilasciate dal fornitore.
- Monitorare i canali ufficiali di comunicazione di ConnectWise per essere aggiornati su nuove vulnerabilità.
2. Segmentazione delle reti
- Isolare, dove possibile, i sistemi RMM dal resto dell’infrastruttura aziendale.
- Utilizzare VLAN dedicate e firewall di segmentazione per limitare i movimenti laterali in caso di compromissione.
3. Gestione delle identità e degli accessi
- Adottare l’autenticazione a più fattori (MFA) per tutti gli account amministrativi.
- Limitare i privilegi degli utenti al minimo necessario e revocare immediatamente gli accessi non più utilizzati.
- Monitorare i log di accesso e segnalare comportamenti anomali.
4. Backup periodici e test di ripristino
- Implementare una strategia di backup regolare per i dati critici e testare frequentemente il processo di ripristino.
- Conservare almeno una copia di backup off-site e isolata dalla rete principale.
5. Formazione del personale
- Sensibilizzare gli utenti sui rischi legati agli attacchi di phishing e social engineering.
- Simulare periodicamente scenari reali di attacco per valutare la prontezza del team.
6. Collaborazione con esperti
- In caso di sospetto incidente, rivolgersi senza indugi a team di digital forensics qualificati.
- Valutare piani di sicurezza gestita (MSSP) per migliorare il livello di protezione complessiva.
L’attacco a ConnectWise dimostra che nessuna realtà è immune, nemmeno le aziende tecnologiche più avanzate. Gli attori statali sono determinati, dispongono di risorse tecniche e finanziarie considerevoli e mirano costantemente ai punti nevralgici dell’ecosistema digitale occidentale.
Per questo motivo è indispensabile adottare un approccio proattivo e multilivello alla cybersecurity, basato su prevenzione, reazione tempestiva e collaborazione. Oltre alla tecnologia, la sicurezza richiede attenzione costante, formazione e una cultura diffusa della protezione digitale.
Il caso ConnectWise non è solo una battaglia vinta contro un singolo attacco, ma un monito che invita tutto il settore a non abbassare mai la guardia. Investire in cybersecurity è oggi un imprescindibile fattore di competitività e resilienza, dal piccolo studio IT fino alle grandi aziende.
Fonte: https://thehackernews.com/2025/05/connectwise-hit-by-cyberattack-nation.htm





