Attenzione ai QR code sui pacchi: nuova truffa online che minaccia i tuoi dati personali e bancari

Attenzione ai QR code sui pacchi: nuova truffa online che minaccia i tuoi dati personali e bancari

Negli ultimi mesi, una nuova truffa sta prendendo piede in Italia e nel mondo: l’uso di QR code inseriti su pacchi spediti a domicilio, spesso non richiesti, che possono infettare il tuo dispositivo e sottrarre informazioni personali e bancarie. Questo fenomeno preoccupa particolarmente perché sfrutta un mezzo percepito come innocuo e familiare, ma che in realtà può nascondere insidie capaci di oltrepassare molti dei classici sistemi di sicurezza digitali. In questo approfondimento analizziamo il funzionamento della truffa, le strategie dei cybercriminali, le tecniche per riconoscere i tentativi di frode e le migliori pratiche per proteggersi, sia in ambito domestico sia aziendale.

Come funziona la truffa dei QR code sui pacchi

Le nuove truffe digitali sfruttano sempre di più la facilità e la velocità con cui gli utenti sono ormai abituati a interagire con i codici QR. Il meccanismo della truffa legata ai pacchi segue spesso la seguente dinamica:

  • Il destinatario riceve a casa un pacco che non aveva ordinato, oppure trova nella cassetta della posta un avviso di consegna con sopra un QR code da scansionare per ottenere maggiori informazioni, sbloccare la consegna o effettuare una restituzione.
  • Scansionando il codice, il destinatario viene indirizzato su un sito web confezionato ad arte, molto simile a quelli ufficiali dei corrieri. Qui vengono richiesti dati personali e bancari, spesso con la scusa di pagare piccoli importi per “spese di sblocco”, “costi di giacenza” o “verifica identità”.
  • In altri casi, il link nascosto nel QR code può scaricare malware direttamente sullo smartphone o sul computer, garantendo ai truffatori l’accesso remoto ai dati sensibili dell’utente.

L’efficacia di questa tecnica, battezzata quishing (phishing tramite QR code), risiede nella falsa credibilità attribuita al codice stesso: la maggior parte delle persone considera infatti i QR come strumenti neutri, senza sospettare di potenziali rischi.

Perché il quishing è particolarmente insidioso

Rispetto alle email di phishing tradizionali, che spesso vengono intercettate dai filtri antispam o presentano segnali riconoscibili (sintassi sospetta, loghi falsi, indirizzi mittente dubbi), il QR code:

  • Nasconde completamente la destinazione del link, rendendo difficile per l’utente sospettare della truffa prima di averlo scansionato.
  • Bypassa i filtri di sicurezza automatici presenti nei client di posta o nei software aziendali.
  • Puntando su pagamenti spiccioli o richieste apparentemente plausibili, fa leva sulla fretta delle persone o sulla paura di perdere un oggetto d’acquisto atteso.

Non a caso, recenti segnalazioni della polizia postale e delle principali autorità di cybersicurezza, sia in Italia che all’estero, mettono in guardia dagli attacchi a tema spedizione, pagamento, bollettini o multe fake recapitati tramite QR code.

Le tecniche più usate dai truffatori

Oltre al caso del pacco mai ordinato, le campagne più diffuse oggi adottano una varietà di strategie:

  • Brushing scam evoluto: vengono spediti oggetti di basso valore a indirizzi reali solo per ottenere recensioni positive su marketplace, ma nella variante attuale il mittente inserisce un QR code che promette vantaggi, sconti o restituzioni, in realtà finalizzati al furto di dati.
  • Messaggi email o SMS: avvisi di consegna apparentemente inviati da corrieri noti (es. UPS, Poste, Amazon, SDA, DHL) con invito a scansionare il codice per “ripianificare la consegna” o “pagare la giacenza”.
  • Codici QR su oggetti pubblici: in alcune città, truffatori applicano adesivi con QR code falsi su parchimetri, cartelli o sportelli automatici, indirizzando a siti clone di enti affidabili per carpire pagamenti o informazioni di login.

Riconoscere i segnali d’allarme

Saper individuare tempestivamente le truffe è fondamentale:

  • Pacchi non attesi o avvisi generici: se non aspetti nessuna spedizione, ignora qualsiasi comunicazione che ti chiede di fornire dati tramite QR code o link sconosciuti.
  • Richieste di micro-pagamenti o scadenze immediate: diffida se ti viene chiesto di pagare, anche pochi euro, per “sbloccare” una consegna.
  • Mittenti sospetti o web address anomali: controlla se il dominio visualizzato dopo la scansione è quello ufficiale (es. www.poste.it) oppure una copia con piccole variazioni (www.poste-delivery.xyz).
  • Numeri di tracking inesistenti o incompatibili: molto spesso, il codice di tracciamento fornito non risulta valido sui siti dei corrieri.
  • Pagina richiesta di dati sensibili: nessun corriere serio ti chiederà codice fiscale, numero di carta di credito o credenziali bancarie tramite un semplice link o QR.

Consigli pratici per proteggersi

Per difendersi è necessario adottare abitudini prudenti sia nella vita di tutti i giorni sia quando si interagisce con la tecnologia:

  • Non scansionare mai QR code da fonti sconosciute: se ricevi un pacco inaspettato o un avviso ambiguo, non cedere alla tentazione di “vedere di cosa si tratta”. È preferibile contattare direttamente l’azienda o il corriere utilizzando canali ufficiali.
  • Verifica sempre l’anteprima del link: molti smartphone visualizzano una preview del sito che si aprirà dopo la scansione. Se vedi caratteri strani, errori ortografici o domini sconosciuti, non proseguire.
  • Installa software di sicurezza aggiornati: antivirus e sistemi di protezione aggiornati possono intercettare eventuali malware che si nascondono nei link malevoli aperti da codici QR.
  • Non inserire dati personali o bancari in pagine raggiunte tramite QR code: soprattutto se le richieste arrivano tramite SMS, email o avvisi cartacei, resta scettico e semmai contatta l’ente che avrebbe inviato la comunicazione.
  • Segnala alle autorità eventuali tentativi sospetti: in caso di dubbio (ad esempio, ricezione di pacchi anomali), puoi rivolgerti al Commissariato di Polizia Postale o ai servizi antifrode dei principali corrieri.
  • Adotta l’autenticazione a due fattori (2FA) dove possibile, per una sicurezza aggiuntiva sugli account bancari o di shopping online.
  • Fai attenzione anche ai QR code in spazi pubblici: se trovi codici appiccicati su parchimetri, vetrine o bancomat usa solo i canali ufficiali segnalati dall’ente e diffida delle soluzioni troppo “facili”.

Casi reali e statistiche sul fenomeno

Negli Stati Uniti, secondo le fonti di polizia federale, le truffe con QR code stanno aumentando sia per i pacchi postali sia per altri servizi pubblici. Anche in Italia, le segnalazioni raccolte da CERT-AgID indicano che gli attacchi a tema spedizioni sono in crescita, soprattutto durante le festività o nei periodi di saldi online.

Le tecniche diventano più sofisticate: le pagine fake sono sempre più simili agli originali, con loghi, colori e layout identici agli operatori ufficiali. Tuttavia, la vulnerabilità principale rimane l’anello debole umano, ovvero la tendenza delle persone ad agire d’impulso di fronte a messaggi apparentemente urgenti.

Cosa fare se sei stata vittima della truffa

Se hai già scansionato un QR code sospetto e inserito dati personali o bancari:

  1. Blocca immediatamente la carta di credito o il conto utilizzato per eventuali pagamenti sospetti.
  2. Cambia subito le password degli account compromessi, soprattutto se hai fornito credenziali di accesso a conti online.
  3. Attiva sistemi di allerta antifrode presso la tua banca o tramite servizi come SMS di notifica delle transazioni.
  4. Segnala l’accaduto alla Polizia Postale e conserva tutti i messaggi, email e materiale cartaceo ricevuto.
  5. Effettua una scansione antivirus approfondita sul tuo dispositivo e valuta un ripristino ai dati di fabbrica se hai notato comportamenti anomali (nuove app sconosciute installate, lentezza improvvisa, popup pubblicitari invasivi).

Conclusione: la consapevolezza è la miglior difesa

Il crescente uso del QR code nei pacchi domestici e nelle comunicazioni digitali impone una nuova attenzione alla cybersicurezza personale. Se da un lato la tecnologia rende più comoda la nostra vita, dall’altro apre la porta a minacce sempre più subdole e mirate. Formarsi, informarsi e coltivare il dubbio sono le prime armi per non farsi trovare impreparati.

Mantieni alta l’attenzione, condividi queste informazioni con amici e familiari e adotta un approccio critico di fronte a qualsiasi richiesta “strana” arrivata tramite codice QR. Solo così potrai davvero difendere i tuoi dati e la tua sicurezza digitale.

Fonte: https://www.federprivacy.org/informazione/flash-news/attenzione-ai-qr-code-sui-pacchi-che-ricevete-nuova-truffa-online-che-infetta-il-vostro-dispositivo-per-sottrarvi-dati-personali-e-bancar

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