L'Agenzia delle Entrate italiana punta il dito contro Google per presunta evasione fiscale da 1 miliardo di euro

L’Agenzia delle Entrate italiana punta il dito contro Google per presunta evasione fiscale da 1 miliardo di euro

Google nuovamente nel mirino dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate italiana ha messo nel mirino Google per una presunta evasione fiscale da circa 1 miliardo di euro. Questa non è la prima volta che il gigante tecnologico si trova ad affrontare un’indagine fiscale in Italia. Nel 2017, Google ha accettato di pagare 306 milioni di euro per risolvere una disputa fiscale riguardante un fatturato di circa 1 miliardo di euro tra il 2009 e il 2013.

La questione della stabile organizzazione immateriale

L’Agenzia delle Entrate sta contestando l’esistenza di una presunta stabile organizzazione immateriale di Google in Italia, simile a quella che ha portato Netflix a pagare 55,8 milioni di euro di tasse in Italia nel 2022. Questo concetto di stabile organizzazione immateriale è diventato un punto critico nelle indagini fiscali internazionali, poiché le aziende tecnologiche possono sfruttare questo vuoto legale per evitare di pagare le tasse dovute.

Le royalties nel mirino

Le royalties pagate dall’azienda irlandese del gruppo, che ha una sede permanente in Italia, sono anch’esse oggetto di indagine da parte dei funzionari fiscali e della Guardia di Finanza. Questo aspetto dell’indagine potrebbe avere implicazioni significative per Google, poiché le royalties possono rappresentare una fonte importante di entrate per l’azienda.

Suggerimenti, soluzioni e best practice

Per evitare controversie fiscali, le aziende tecnologiche dovrebbero adottare le seguenti best practice:

  1. Trasparenza fiscale: Le aziende dovrebbero essere trasparenti riguardo alle loro attività e alla loro struttura organizzativa in ogni paese in cui operano. Questo include la divulgazione di informazioni sui ricavi, le spese e i dipendenti.
  2. Conformità fiscale: Le aziende dovrebbero garantire la conformità fiscale in ogni paese in cui operano, adottando le leggi e i regolamenti fiscali locali.
  3. Consulenza fiscale specializzata: Le aziende dovrebbero consultare consulenti fiscali specializzati per comprendere appieno le leggi e i regolamenti fiscali locali e per garantire la conformità.
  4. Documentazione adeguata: Le aziende dovrebbero mantenere una documentazione adeguata per dimostrare la conformità fiscale e per supportare le loro attività commerciali.
  5. Relazioni con le autorità fiscali: Le aziende dovrebbero instaurare relazioni positive con le autorità fiscali e collaborare con loro per risolvere eventuali controversie fiscali.

L’indagine fiscale dell’Agenzia delle Entrate contro Google potrebbe costare al colosso tecnologico fino a 1 miliardo di euro. Questo caso evidenzia l’importanza della trasparenza fiscale e della conformità per le aziende tecnologiche che operano a livello internazionale. Adottando le best practice sopra menzionate, le aziende possono minimizzare il rischio di controversie fiscali e garantire la conformità alle leggi e ai regolamenti fiscali locali.

Fonte: https://www.firstonline.info/en/the-revenue-agency-is-targeting-Google-for-alleged-1-billion-tax-evasion/

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