Negli ultimi giorni, il gruppo di cybercriminali Cl0p ha avviato una campagna internazionale di estorsione, dichiarando di aver sottratto dati altamente riservati dalle piattaforme Oracle E-Business Suite di numerose grandi aziende. I dirigenti hanno ricevuto email minatorie, dove si minaccia la divulgazione di informazioni sensibili qualora non venga pagato un riscatto. Questo episodio evidenzia la crescente sofisticazione delle cyber minacce, che non si limitano più solo a tecniche generiche, ma puntano direttamente alle figure chiave delle imprese, sfruttando dati strategici di business. La situazione impone la massima attenzione: aggiorna subito i sistemi, sensibilizza i dirigenti sul phishing, verifica le configurazioni di sicurezza Oracle e pianifica un audit dei privilegi utente.
Introduzione al nuovo attacco Cl0p
La cybersecurity mondiale è stata scossa da una campagna di estorsione che ha preso di mira i vertici di importanti organizzazioni. Secondo molteplici fonti internazionali, il gruppo hacker Cl0p, noto per il ransomware e le operazioni di cyber ricatto negli ultimi anni, ha lanciato una seria operazione di estorsione attraverso l’invio di email minacciose a dirigenti ed esecutivi di grandi aziende.
Al centro dell’offensiva, il furto di dati riservati dagli ambienti Oracle E-Business Suite, una delle piattaforme ERP più diffuse nel mondo corporate per la gestione di processi finanziari, risorse umane, supply chain e molto altro.
Nei messaggi, che fanno riferimento esplicito alla compromissione degli ambienti Oracle, si minaccia la pubblicazione di documenti rubati a meno che non venga pagato un riscatto. Gli obiettivi sono i dirigenti delle aziende, colpiti direttamente nella loro reputazione e posizione strategica.
Origine e modalità dell’attacco
Tempistiche e modalità operative
La nuova campagna di estorsione è stata identificata tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre 2025, in concomitanza con il rilascio di patch di sicurezza urgenti per diverse vulnerabilità sui sistemi Broadcom e Oracle[2][3]. Gli hacker hanno agito utilizzando tecniche raffinate:
- Accesso ai dati aziendali sfruttando vulnerabilità recenti, inclusi problemi di configurazione e mancato aggiornamento delle patch Oracle.
- Email personalizzate inviate a dirigenti aziendali, dove si allegano prove del furto dei dati e si reclama il pagamento di un riscatto.
- Minaccia di pubblicazione di informazioni commerciali, legali e finanziarie in caso di rifiuto della vittima.
Questa campagna si distingue dalla consueta attività Cl0p per la sua specificità: il bersaglio non è genericamente il reparto IT, ma direttamente la leadership aziendale, in un tentativo di pressione psicologica ed economica senza precedenti.
Analisi delle vulnerabilità sfruttate
Gli esperti di Google Mandiant e altri attori internazionali hanno rilevato che i malintenzionati hanno approfittato soprattutto di:
- Vulnerabilità note e zero-day su Broadcom e Oracle, alcune appena patchate ma ancora non aggiornate dalla maggior parte delle aziende[2].
- Servizi esposti e configurazioni errate degli ambienti cloud e on-premises, che permettono accessi non autorizzati e movimenti laterali in rete.
- Tecniche di phishing, social engineering e uso di allegati malevoli, spesso offuscati o programmati con intelligenza artificiale.
L’evoluzione nella tecnica – utilizzando script automatizzati, email credibili e talvolta payload generati da AI – complica la vita ai sistemi di difesa tradizionali.
Chi è Cl0p e quali sono le implicazioni dell’attacco
Cl0p è un gruppo ransomware noto per operazioni di hacking globale, estorsione a danno di imprese, e campagne di ricatto che hanno colpito infrastrutture critiche, istituzioni finanziarie e industrie.
La recente attività (autunno 2025) mostra:
- Una escalation di targeting verso le funzioni executive, non solo i reparti IT.
- Una capacità elevata di automazione nell’invio massivo di email e nell’utilizzo di dati reali rubati per dare credibilità alle minacce.
- Una strategia di impatto reputazionale, oltre che economico: vengono colpiti dirigenti per mettere pressione diretta sulle aziende.
Impatto sull’azienda e sui dirigenti
Il furto di dati dalla Oracle E-Business Suite ed altre piattaforme ERP comporta rischi significativi:
- Violazione di dati riservati: informazioni su bilanci, stipendi, accordi commerciali, dati sensibili personali.
- Rischio reputazionale: se pubblicati, i dati possono esporre l’azienda a danni d’immagine irreparabili e a conseguenze legali.
- Danni finanziari: il ricatto economico può avere impatti sia immediati (pagamento del riscatto) che a lungo termine (cause civile e penali).
Come difendersi: consigli pratici immediati
La situazione richiede azioni immediate e mirate, sia di carattere tecnico che organizzativo. Ecco alcuni consigli fondamentali e azioni urgenti da intraprendere subito:
- Aggiornare tutte le patch di sicurezza dei sistemi Oracle, Broadcom e altri software critici, verificando la presenza di update rilasciati negli ultimi giorni.
- Isolare le reti sensibili: limitare l’accesso amministrativo, segmentare le reti e controllare i movimenti laterali.
- Rafforzare la formazione degli utenti, in particolare dirigenti e figure sensibili: campagne di sensibilizzazione contro il phishing mirato.
- Preparare un Piano di Incident Response: istruzioni chiare su come reagire, chi contattare, come raccogliere evidenze e notificare le autorità.
- Controllare i log di accesso e revisione dei privilegi: identificare attività sospette di login, escalation di privilegi e modifiche non autorizzate sulle piattaforme Oracle.
Scenari futuri e trend nel cybercrime
La campagna Cl0p non rappresenta un caso isolato, ma segue il trend di escalation delle minacce:
- Automazione degli attacchi: nel 2025, l’uso di strumenti AI e script rende più efficienti le campagne di estorsione.
- Targeting di figure chiave: sempre più cybercriminali puntano ad acquisire dati su CEO, CFO, CTO, e altri executive, alzando il livello del ricatto.
- Espansione globale: Cl0p e altri gruppi mirano a bersagli in Europa, America, Asia; la minaccia non è limitata a una regione.
La risposta deve evolvere verso una security governance integrata e una maggiore collaborazione con le agenzie di intelligence e cybersecurity internazionali.
Azioni strategiche di medio-lungo periodo
Per mettere in sicurezza aziende e dirigenti, occorre andare oltre la semplice reazione ad evento. Ecco alcune azioni approfondite da intraprendere:
- Implementare un cybersecurity framework avanzato: seguire linee guida NIST, ISO 27001, CIS per la gestione dei rischi e la protezione dei dati.
- Monitorare e auditare regolarmente tutti i sistemi ERP: la gestione dei permessi, il controllo sugli accessi e la verifica delle configurazioni sono cruciali.
- Collaborare con intelligence e CERT nazionali: condividere informazioni sulle minacce, ricevere alert tempestivi, partecipare a simulazioni di attacco.
- Rafforzare la resilienza tramite backup, disaster recovery e piani di continuità: il ripristino rapido dei dati limita l’impatto anche nel caso di breach.
- Integrare soluzioni di difesa AI e automazione: dispositivi di detection e analisi automatica possono anticipare le azioni degli attaccanti e mitigare i danni.
Investi nella formazione continua degli executive, aggiorna policy interne e predispone una strategia proattiva di comunicazione di crisi. Solo un approccio multidisciplinare e integrato permette di proteggere davvero organizzazioni e dirigenti dalle nuove frontiere del cybercrime.





