Una fonte anonima ha condiviso migliaia di documenti dell'API di Google Search trapelati: ecco cosa dovrebbero sapere i professionisti SEO

Una fonte anonima ha condiviso migliaia di documenti delle API di Google Search: ecco cosa dovrebbero sapere i professionisti SEO

Google Search API leak: una fonte anonima ha condiviso migliaia di documenti

Una fonte anonima ha recentemente condiviso con me migliaia di documenti trapelati relativi all’API di Google Search. Queste rivelazioni forniscono informazioni inedite e controverse sulla raccolta e l’utilizzo dei dati da parte di Google, con implicazioni significative per i professionisti SEO.

Uno dei sistemi più interessanti e controversi rivelati da questi documenti è NavBoost, che utilizza i clicks, il CTR e la distinzione tra clicks lunghi e corti per identificare la domanda di ricerca in trend, valutare l’intento dell’utente e influenzare i risultati di ricerca.

Identificazione della domanda di ricerca in trend

NavBoost utilizza il numero di ricerche per una determinata Keyword principale: per identificare la domanda di ricerca in trend. Questo approccio si basa sulla premessa che un aumento del numero di ricerche per una Keyword principale: indica un interesse crescente per l’argomento correlato.

Valutazione dell’intento dell’utente

NavBoost valuta l’intento dell’utente attraverso l’analisi dei clicks sui risultati di ricerca. Ad esempio, se un utente clicca su un video o un’immagine dopo aver effettuato una ricerca, NavBoost può interpretare questo comportamento come un segnale di intenzione di trovare contenuti multimediali correlati.

Influenza sui risultati di ricerca

NavBoost può influenzare i risultati di ricerca in base alle preferenze dell’utente. Ad esempio, se un utente clicca su un risultato di ricerca e poi torna rapidamente alla pagina dei risultati (un click breve), NavBoost può interpretare questo comportamento come un segnale che il risultato non ha soddisfatto le aspettative dell’utente. Di conseguenza, il sito web correlato potrebbe essere declassato nei risultati di ricerca futuri. Al contrario, se un utente clicca su un risultato di ricerca e rimane a lungo sulla pagina (un click lungo), NavBoost può interpretare questo comportamento come un segnale che il risultato ha soddisfatto le aspettative dell’utente. Di conseguenza, il sito web correlato potrebbe essere promosso nei risultati di ricerca futuri.

Implicazioni per i professionisti SEO

Queste rivelazioni sull’API di Google Search hanno implicazioni significative per i professionisti SEO. In particolare, i SEO dovrebbero considerare l’importanza dei clicks, del CTR e dei comportamenti di clicks lunghi e corti quando ottimizzano i propri siti web per i motori di ricerca.

Ottimizzazione per i clicks e il CTR

I professionisti SEO dovrebbero concentrarsi sull’ottimizzazione dei propri siti web per i clicks e il CTR, al fine di massimizzare le probabilità che gli utenti clicchino sui propri risultati di ricerca. Questo può essere ottenuto attraverso l’implementazione di titoli e descrizioni accattivanti, l’utilizzo di immagini e video pertinenti e l’offerta di contenuti di alta qualità che soddisfino le aspettative degli utenti.

Ottimizzazione per i clicks lunghi e corti

I professionisti SEO dovrebbero anche considerare l’importanza dei clicks lunghi e corti quando ottimizzano i propri siti web. Ciò può essere ottenuto attraverso l’implementazione di strategie di engagement che incoraggino gli utenti a rimanere più a lungo sul sito web, come l’offerta di contenuti interattivi, la creazione di esperienze di navigazione intuitive e la fornitura di risorse utili e pertinenti.

Questa fuga di documenti dell’API di Google Search offre informazioni inedite e controverse sulla raccolta e l’utilizzo dei dati da parte di Google. I professionisti SEO dovrebbero essere consapevoli di queste rivelazioni e adattare le loro strategie di conseguenza. In particolare, i SEO dovrebbero concentrarsi sull’ottimizzazione per i clicks, il CTR e i comportamenti di clicks lunghi e corti, al fine di massimizzare le probabilità che i propri siti web siano promossi nei risultati di ricerca futuri.

Fonte: https://sparktoro.com/blog/an-anonymous-source-shared-thousands-of-leaked-google-search-api-documents-with-me-everyone-in-seo-should-see-them/

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