Recentemente è stata scoperta una nuova vulnerabilità critica nel motore V8, il cuore del sistema JavaScript di Google Chrome, che potrebbe consentire a malintenzionati di eseguire codice dannoso semplicemente inducendo l’utente a visitare siti web appositamente predisposti. Questa falla, identificata come CVE-2025-10585, è già stata sfruttata attivamente e riguarda miliardi di utenti in tutto il mondo, coinvolgendo anche tutti i browser basati su Chromium (come Edge, Brave, Opera). Aggiornare Chrome immediatamente all’ultima versione disponibile è la contromisura più efficace. Evitare di navigare su siti web non attendibili finché non avete aggiornato il browse
Cos’è il Motore V8 di Chrome e Perché È Così Importante
Il motore V8 è il componente interno che consente a Chrome (e a tutti i browser basati su Chromium) di interpretare ed eseguire il codice JavaScript, fondamentale per la corretta visualizzazione di gran parte dei siti web moderni. Grazie alla sua velocità e ottimizzazioni, V8 è diventato centrale per le prestazioni di Chrome, ma allo stesso tempo rappresenta una superficie di attacco cruciale: una falla qui può compromettere l’intero browser e, in alcuni casi, anche il sistema operativo su cui gira.
Dettagli della Vulnerabilità CVE-2025-10585
Cosa è Stato Scoperto
La vulnerabilità, classificata come type confusion (confusione tra tipi di dato), permette di forzare il motore V8 a trattare un dato con il tipo sbagliato. Questa anomalia può portare a corruzione di memoria e, di conseguenza, consentire l’esecuzione di codice arbitrario da remoto. Ciò significa che un attaccante potrebbe riuscire a prendere il controllo del browser – e potenzialmente del computer – se la vittima visita una pagina web trappola che sfrutta il bug.
Impatto e Diffusione
- Il rischio è considerato elevatissimo: Google ha confermato che la falla è già stata sfruttata in attacchi reali.
- Il problema riguarda tutte le piattaforme: Windows, macOS, Linux e tutte le principali varianti di Chrome mobile.
- Anche altri browser che usano Chromium (come Microsoft Edge, Brave, Vivaldi, Opera) risultano esposti fino a quando non vengono aggiornati.
- Si tratta già del sesto zero-day (vulnerabilità sconosciuta a Google al momento dell’attacco) su Chrome nel solo 2025, segno di una pressione crescente da parte degli attaccanti.
Come Funziona l’Attacco
- L’attaccante crea un sito o compromette una pagina legittima inserendo codice JavaScript “malevolo”.
- Induce la vittima a visitare la pagina tramite phishing, pubblicità maligne, messaggi o link ingannevoli.
- Il codice cerca di sfruttare la type confusion sul motore V8, generando una corruzione di memoria.
- Se la manovra va a buon fine, l’attaccante può eseguire codice arbitrario nel processo di rendering di Chrome, spesso bypassando anche alcune sandbox di sicurezza.
- In casi particolarmente gravi o combinando la falla con altri bug, è possibile sottrarre dati sensibili, installare malware o scalare privilegi per ottenere il controllo sul sistema.
Come Proteggersi: Azioni Immediate
Ecco alcune azioni semplici ma fondamentali che ogni utente dovrebbe compiere immediatamente:
- Aggiornare Chrome: aprire il menu chrome → Impostazioni → Guida → Informazioni su Google Chrome. Accertarsi di essere almeno alla versione 141.0.7390.122 (o superiore), oppure alla versione 140.0.7339.185/186 a seconda del rilascio più recente per il proprio sistema operativo.
- Se usate altri browser come Edge, Brave, Vivaldi o Opera, controllate che ci sia un aggiornamento disponibile e installatelo subito.
- Non ignorare l’update anche su dispositivi mobili: molte versioni Android/iOS hanno ricevuto patch parallele per chiudere la stessa falla.
- Evitare temporaneamente siti poco affidabili, social network con molti link sospetti e pubblicità invasive fino a quando il browser non è aggiornato.
Aspetti Tecnici della Vulnerabilità
Questa falla viene definita type confusion ed è stata individuata dal team Threat Analysis Group di Google. In pratica il motore V8, in circostanze particolari, confonde diversi tipi di oggetti in fase di esecuzione del codice JavaScript, consentendo la manipolazione della memoria. Attacchi simili sono già stati sfruttati in passato proprio per superare le sandbox di sicurezza del browser o per eseguire “Remote Code Execution” (RCE), con impatti potenzialmente devastanti in ambito sia consumer che enterprise.
Google, come di prassi per le vulnerabilità in fase di attacco attivo, non ha ancora divulgato dettagli tecnici precisi per evitare che altri cyber criminali creino exploit funzionanti.
Implicazioni per Aziende ed Enti
Le aziende e tutte le organizzazioni con numerose postazioni dovrebbero automatizzare l’aggiornamento su scala di Chrome e browser compatibili. È fondamentale soprattutto per quegli ambienti dove il browser è utilizzato per l’accesso a informazioni sensibili, webmail aziendale, piattaforme gestionali o banking online.
Le violazioni causate da exploit di questo tipo, soprattutto se combinate con altre vulnerabilità, possono portare ad accessi non autorizzati, furti di dati, distribuzione di malware, ransomware e, nei casi estremi, alla compromissione totale delle reti interne.
Lezioni dalla storia: perché il motore V8 è così bersagliato
Il motore V8, sin dalla sua introduzione, è stato preso di mira più volte da ricercatori indipendenti e criminali informatici proprio per la sua posizione centrale all’interno dell’ecosistema Chromium. Bug come quelli della famiglia type confusion o use-after-free sono stati trovati e sfruttati anno dopo anno. L’ampia diffusione del browser e l’enorme superficie esposta rendono fondamentale il rilascio rapido delle patch e la reazione tempestiva degli utenti.
Evoluzione recente delle minacce: zero-day sempre più numerose
Nel solo 2025, secondo i ricercatori, sono già almeno sei le vulnerabilità zero-day sfruttate attivamente contro Chrome: un chiaro segnale di quanto sia redditizio per gli attaccanti trovare e sfruttare queste falle “fresche” prima che vengano scoperte e risolte dal produttore. La velocità con cui Google rilascia le patch è aumentata, ma anche la finestra tra scoperta pubblica e rilascio di un exploit sfruttabile si sta riducendo, rendendo cruciale la tempestività negli aggiornamenti.
Come riconoscere se si è a rischio
- Verifica la versione del browser seguendo la procedura sopra indicata.
- Ricorda che la maggior parte degli exploit non dà segnali visibili all’utente: il computer potrebbe essere compromesso senza che tu te ne accorga.
- In caso di infezione, le conseguenze possono andare da una semplice instabilità del browser fino all’installazione di malware che ruba password, dati sensibili o cripta i file.
Raccomandazioni per una sicurezza avanzata
Per utenti evoluti e amministratori di sistemi:
- Automatizzare la distribuzione degli aggiornamenti mediante strumenti centralizzati (es. Active Directory, strumenti di gestione endpoint).
- Minimizzare i permessi concessi ai processi di rendering dei browser.
- Monitorare gli indicatori di compromissione e i log di sicurezza delle postazioni.
- Implementare sistemi di rilevamento delle minacce (SIEM, EDR) che possono individuare comportamenti anomali legati all’exploit di browser.
- Considerare l’utilizzo di whitelisting degli URL aziendali, per limitare la navigazione solo a siti predefiniti fino alla completa risoluzione del problema.
- Educare regolarmente il personale sulle minacce legate al phishing e all’apertura indiscriminata di link e allegati.
- Segmentare la rete aziendale per evitare la propagazione di eventuali compromissioni via browser.
In sintesi: la reazione più efficace e immediata resta l’aggiornamento tempestivo di Chrome e di tutti i browser Chromium. La cura della sicurezza personale e aziendale passa da gesti rapidi, consapevoli e ripetuti nel tempo.
Consigli operativi approfonditi:
- Aggiornate regolarmente tutti i software, non solo il browser, perché molte infezioni sfruttano catene di vulnerabilità.
- Considerate l’installazione di un’estensione di sicurezza affidabile specifica per il controllo dinamico degli script.
- Utilizzate soluzioni di backup frequenti, sia locali che cloud, per limitare i danni in caso di compromissione.
- Valutate sistemi di navigazione isolata (es. sandbox o virtualizzazione) per i compiti più rischiosi o sensibili.
La sicurezza digitale di tutti parte dalle azioni quotidiane: agite subito, aggiornate e informatevi costantemente sulle nuove minacce!
Fonte: https://cybersecuritynews.com/chrome-v8-javascript-engine-vulnerability





