Negli ultimi giorni, molti utenti hanno ricevuto un preoccupante avviso sul proprio PC Windows 10: “La tua versione di Windows ha raggiunto la fine del supporto”. Questo messaggio, però, in moltissimi casi è sbagliato e frutto di un bug. Riguarda principalmente chi utilizza le versioni business (LTSC) o chi ha acquistato licenze di sicurezza estesa (ESU), che dovrebbero essere ancora pienamente supportate da Microsoft. Se anche tu visualizzi questo messaggio, non farti prendere dal panico: il tuo sistema continua a ricevere aggiornamenti di sicurezza. Per risolvere, assicurati di essere connesso a Internet e di aver riavviato il dispositivo; Microsoft ha già diffuso un correttivo automatico.
Il bug che inquieta gli utenti Windows 10
Dopo il rilascio degli aggiornamenti di sicurezza del 14 ottobre 2025 (identificati come KB5066791), tantissimi utenti Windows 10 – soprattutto chi usa versioni Enterprise LTSC 2021, IoT Enterprise LTSC 2021 o chi partecipa al programma ESU (Extended Security Updates) – hanno segnalato la comparsa di una notifica allarmante nelle impostazioni di Windows Update: “La tua versione di Windows ha raggiunto la fine del supporto”.
Nonostante la fine del supporto ufficiale per molte edizioni di Windows 10 sia effettiva dal 14 ottobre 2025, alcune varianti professionali e chi ha aderito agli aggiornamenti di sicurezza estesi (ESU) dovrebbe ricevere patch e aggiornamenti critici per diversi anni ancora: fino a gennaio 2027 o addirittura gennaio 2032, nel caso delle versioni LTSC.
Tuttavia, il bug ha portato grande confusione nella community di amministratori IT e utenti business, preoccupati dall’idea di dover aggiornare forzatamente e subito a Windows 11.
Quali sistemi sono coinvolti?
Il problema si manifesta principalmente su:
- Windows 10 Enterprise LTSC 2021
Supporto fino a gennaio 2027 - Windows 10 IoT Enterprise LTSC 2021
Supporto fino a gennaio 2032 - Windows 10 22H2 Pro, Education, Enterprise
Ma solo per i dispositivi iscritti correttamente al programma ESU con relativa attivazione della licenza estesa
Queste versioni dovrebbero continuare a ricevere aggiornamenti di sicurezza e manutenzione, persino dopo la fine del supporto mainstream di Windows 10 per le versioni consumer.
Chi NON rientra in queste categorie (ad esempio chi usa Windows 10 Home o Pro senza ESU) potrebbe invece effettivamente non ricevere più aggiornamenti automatici.
Da dove nasce l’errore?
Il bug prende forma proprio da un difetto nella notifica introdotto dopo le patch di ottobre 2025. In pratica, su sistemi ancora in regola e con supporto attivo, compare l’avviso che normalmente dovrebbe apparire solo a supporto finito. Questo errore di comunicazione, detto “cosmetico”, non ha impatti sulla reale capacità dei PC di ricevere le patch.
Microsoft stessa ha pubblicamente riconosciuto il problema, assicurando che:
- La comparsa dell’avviso è frutto di un errore interno
- Nessuna funzione di sicurezza o aggiornamento si interrompe per gli utenti ESU/LTSC
- Un fix automatico via cloud è già in distribuzione
Cosa succede dopo l’avviso di fine supporto?
Nonostante la scritta indichi la “fine del supporto”, il servizio Windows Update continua a offrire gli aggiornamenti disponibili, purché si abbia attivo l’ESU o si attenda il rolling-out della correzione fornita da Microsoft.
Alcuni utenti riferiscono che la notifica non scompare neanche dopo aver premuto su “Controlla aggiornamenti” e che, in certi casi, resta visibile a meno che non si aggiorni a Windows 11 (spesso seguendo il messaggio di avviso). Questa pressione verso Windows 11, però, non è “forzata”: se la tua licenza è corretta, puoi comunque restare su Windows 10.
La risposta di Microsoft
Microsoft ha descritto l’errore come puramente visuale: significa che i dispositivi continuano a scaricare regolarmente le nuove patch, sia cumulative che di sicurezza, previste dal piano ESU o dal ciclo di vita LTSC.
Per porre rimedio, l’azienda ha reso disponibile un fix tramite una configurazione cloud automatica, scaricata e applicata silenziosamente ai dispositivi connessi a Internet. Potrebbero esserci dei ritardi, in particolare su macchine:
- Offline
- Con restrizioni firewall più severe
- Che bloccano i download dalla configurazione OneSettings tramite Group Policy
Per questi casi, l’amministratore IT potrebbe dover applicare una correzione manuale o trasmettere la soluzione di rollback tramite gruppi di criteri (KIR: Known Issue Rollback).
Cosa devi fare subito se vedi il messaggio di fine supporto
Consigli/azioni SUBITO importanti da seguire:
- Non aggiornare subito a Windows 11 solo per la notifica, se la tua versione LTSC o ESU è in regola
- Controlla che il sistema sia connesso a Internet, così riceverai in automatico la correzione
- Riavvia il PC dopo aver lasciato completare la sincronizzazione dell’update fix
- Non ignorare gli aggiornamenti di sicurezza, ma verifica che la licenza ESU sia effettivamente attivata e valida
E se la notifica non scompare?
Se dopo 24-48 ore l’avviso resta visibile:
- Controlla nelle impostazioni di sistema che il PC sia correttamente iscritto al programma ESU
- Verifica eventuali policy di rete/restrizioni firewall che impediscono la ricezione di aggiornamenti cloud
- In ambito aziendale, chiedi all’amministratore IT di adottare un Known Issue Rollback (KIR), come suggerito nelle note tecniche Microsoft
- In alternativa, attendi i futuri aggiornamenti cumulativi, che integreranno la soluzione definitiva
Impatti su aziende e amministratori IT
Per molte organizzazioni, il problema ha causato confusione: la gestione degli endpoint ha visto una crescita di ticket di supporto da parte degli utenti ignari. Gli amministratori devono quindi:
- Verificare la validità delle chiavi ESU
- Mantenere una comunicazione costante con il personale sull’affidabilità reale del sistema, nonostante l’avviso
- Applicare roll-back rapidi alle policy, se necessario, o forzare gli aggiornamenti correttivi via scripting o gestione centralizzata
- Evitare di programmare aggiornamenti a Windows 11 solo come soluzione “di panico”, ma pianificare le migrazioni con i giusti tempi aziendali
La strategia Microsoft e la transizione a Windows 11
È noto che negli ultimi mesi Microsoft abbia spinto con forza verso l’upgrade a Windows 11, anche tramite la fine programmata del supporto mainstream di Windows 10. Tuttavia, attraverso programmi come ESU, l’azienda riconosce che molte realtà – soprattutto nel settore enterprise, pubblico e industriale – non sono pronte o desiderose di migrare rapidamente.
Dunque, le versioni LTSC ed ESU godono tuttora di un ampio supporto, anche laddove le notifiche vorrebbero suggerire il contrario. Chi ha pagato per licenze estese può contare su aggiornamenti sicuri almeno fino al 2029 (e oltre nel caso di IoT).
Approfondimento: cosa fare per evitare problemi futuri
Alcuni consigli/azioni da parte degli esperti:
- Monitora la dashboard Salute Windows di Microsoft per aggiornamenti ufficiali su bug e risoluzioni, così da anticipare ogni nuova anomalia.
- Aggiorna regolarmente le policy di gruppo e verifica la distribuzione dei fix soprattutto in ambienti aziendali complessi.
- Mantieni la documentazione amministrativa aggiornata sulle date di scadenza reali delle licenze, per evitare allarmismi inutili tra i dipendenti.
- Pianifica la migrazione a Windows 11 in modo ordinato solo quando realmente necessario e dopo aver verificato la piena compatibilità degli applicativi e delle infrastrutture.
- Per chi gestisce grandi flotte di dispositivi, valuta soluzioni di update management centralizzate che automatizzino l’applicazione dei fix e la verifica dello stato del supporto, così da evitare manualità dispersive e tempi morti.
- Non diffondere panico tra gli utenti finali: diffondi la comunicazione interna che si tratta di un errore noto e temporaneo, e che la sicurezza dei dispositivi resta garantita.
Con queste linee guida, puoi navigare l’imprevisto bug di Windows 10 senza stress, restando aggiornato e sicuro fino al prossimo cambio di ecosistema.





