L’attacco ransomware di FunkSec alla Sorbonne Université
La prestigiosa Sorbonne Université di Parigi è stata recentemente vittima di un attacco ransomware rivendicato dal gruppo criminale FunkSec. Secondo quanto riportato, gli hacker avrebbero sottratto circa 20 GB di dati sensibili dall’università, minacciando di divulgarli pubblicamente se non verrà pagato un riscatto.
Chi è FunkSec e come opera
FunkSec è un gruppo ransomware emerso alla fine del 2024, che ha rapidamente guadagnato notorietà per i suoi attacchi su larga scala. Il gruppo si distingue per l’utilizzo di tecniche innovative, tra cui l’impiego di intelligenza artificiale per lo sviluppo del proprio malware.
Caratteristiche principali di FunkSec:
- Utilizzo di AI per creare e migliorare i propri strumenti malevoli
- Tattica di doppia estorsione: cifratura dei dati e minaccia di divulgazione
- Richieste di riscatto relativamente basse (a partire da 10.000$)
- Possibili collegamenti con movimenti hacktivisti
I dettagli dell’attacco alla Sorbonne
Secondo quanto riportato da FunkSec sul proprio sito nel dark web, il gruppo avrebbe esfiltrato circa 20 GB di dati dai server dell’università. Tra le informazioni sottratte ci sarebbero:
- Piani e rapporti interni
- Credenziali di accesso
- Dati personali di studenti e personale
Gli hacker hanno concesso all’università circa 12 giorni per pagare un riscatto non specificato, minacciando altrimenti di pubblicare o vendere i dati rubati.
L’impatto potenziale sulla Sorbonne e la comunità accademica
La Sorbonne Université è una delle istituzioni accademiche più antiche e prestigiose al mondo, con una storia che risale al 1257. Con oltre 55.000 studenti e migliaia di ricercatori e personale amministrativo, un attacco di questa portata potrebbe avere conseguenze devastanti:
- Violazione della privacy di studenti e dipendenti
- Compromissione di progetti di ricerca riservati
- Danni reputazionali per l’università
- Potenziali interruzioni delle attività accademiche e amministrative
Come proteggersi dagli attacchi ransomware
Questo incidente sottolinea l’importanza di implementare solide misure di sicurezza informatica, specialmente per le istituzioni che gestiscono grandi quantità di dati sensibili. Ecco alcuni consigli per migliorare la protezione contro gli attacchi ransomware:
Backup regolari: Eseguire backup frequenti dei dati critici e conservarli offline o in cloud sicuri.
Aggiornamenti di sicurezza: Mantenere sempre aggiornati sistemi operativi, software e applicazioni per correggere vulnerabilità note.
Formazione del personale: Educare dipendenti e studenti sui rischi di phishing e social engineering.
Segmentazione della rete: Limitare l’accesso ai dati sensibili solo a chi ne ha effettivamente bisogno.
Autenticazione a più fattori: Implementare l’MFA per tutti gli account, specialmente quelli con privilegi elevati.
Monitoraggio proattivo: Utilizzare strumenti di rilevamento delle minacce per identificare attività sospette in tempo reale.
- Piano di risposta agli incidenti: Sviluppare e testare regolarmente procedure di risposta agli attacchi informatici.
Il dibattito sul pagamento del riscatto
La questione se pagare o meno il riscatto in caso di attacco ransomware è sempre controversa. Ecco alcuni pro e contro da considerare:
Pro del pagamento:
- Possibile recupero rapido dei dati
- Minimizzazione del rischio di divulgazione pubblica
Contro del pagamento:
- Nessuna garanzia di recupero effettivo dei dati
- Incentivo per i criminali a continuare le loro attività
- Possibili sanzioni legali in alcuni paesi
La maggior parte degli esperti di sicurezza e delle autorità sconsiglia il pagamento del riscatto, in quanto non garantisce la risoluzione del problema e alimenta l’economia criminale.
Il ruolo dell’AI negli attacchi ransomware
L’utilizzo dichiarato di intelligenza artificiale da parte di FunkSec per lo sviluppo del proprio malware solleva nuove preoccupazioni nel campo della cybersecurity. L’AI potrebbe permettere anche a criminali meno esperti di creare rapidamente strumenti sofisticati, aumentando la frequenza e l’efficacia degli attacchi.
Possibili impieghi dell’AI nel ransomware:
- Generazione automatica di codice malevolo
- Evasione più efficace dei sistemi di rilevamento
- Personalizzazione degli attacchi in base al target
- Analisi automatizzata dei dati rubati per massimizzare il valore del riscatto
La risposta delle autorità e della comunità di sicurezza
Gli attacchi ransomware sono ormai considerati una minaccia critica alla sicurezza nazionale in molti paesi. In risposta a questa escalation, governi e organizzazioni internazionali stanno intensificando gli sforzi per contrastare il fenomeno:
- Maggiore cooperazione internazionale nelle indagini
- Sanzioni economiche contro gruppi e individui coinvolti
- Investimenti in programmi di formazione e sensibilizzazione
- Sviluppo di tecnologie anti-ransomware più avanzate
Conclusioni e prospettive future
L’attacco alla Sorbonne Université rappresenta solo l’ultimo di una lunga serie di incidenti ransomware che hanno colpito istituzioni accademiche, sanitarie e governative in tutto il mondo. La crescente sofisticazione di gruppi come FunkSec, unita all’utilizzo di tecnologie avanzate come l’AI, rende la minaccia sempre più concreta e difficile da contrastare.
È fondamentale che organizzazioni di ogni tipo, ma soprattutto quelle che gestiscono dati sensibili, adottino un approccio proattivo alla cybersecurity. Investire in tecnologie di protezione, formazione del personale e piani di risposta agli incidenti non è più un’opzione, ma una necessità imprescindibile nell’era digitale.
La lotta contro il ransomware richiederà uno sforzo congiunto di governi, aziende tecnologiche e comunità di sicurezza informatica. Solo attraverso una collaborazione globale e un costante aggiornamento delle strategie difensive sarà possibile contrastare efficacemente questa minaccia in continua evoluzione.