Microsoft Teams è oggi uno degli strumenti di collaborazione aziendale più bersagliati da hacker e gruppi criminali organizzati: nel 2025 emergono vulnerabilità critiche e campagne sofisticate che mettono a rischio dati, comunicazioni e infrastrutture IT. In questo articolo trovi spiegato come funzionano le nuove minacce, quali strategie usano gli attaccanti, quali vulnerabilità sono già state risolte e soprattutto quali azioni mettere subito in pratica:
Applica sempre gli aggiornamenti di Teams appena disponibili.
Attua una formazione costante sulle truffe di phishing e sulle social engineering tra i tuoi utenti.
Rafforza i controlli su identità, device, reti e app integrate.
Monitora in tempo reale gli accessi sospetti e le operazioni anomale.
Passiamo in rassegna le falle tecniche, i nuovi vettori di attacco, le tattiche dei gruppi APT e i consigli degli esperti per rafforzare la sicurezza di Microsoft Teams nel contesto industriale e aziendale più attuale.
Teams come bersaglio strategico: perché interessa a hacker e stati ostili
Nel 2025 Microsoft Teams è uno dei principali obiettivi per attacchi informatici sia da parte di cybercriminali comuni che gruppi sponsorizzati da Stati, attirati dalla crescente centralità di questa piattaforma nelle comunicazioni aziendali e pubbliche. La sua diffusione nelle grandi imprese e nella Pubblica Amministrazione la rende vettore privilegiato per:
- Sottrarre dati aziendali/confidenziali.
- Estorcere denaro attraverso ransomware.
- Compromettere l’identità digitale dei dipendenti (phishing, furto di credenziali).
- Diffondere lateralmente malware verso altri servizi Microsoft (es. SharePoint, OneDrive).
Gli hacker hanno affinato tecniche che sfruttano al massimo le funzionalità native di Teams (chat, chiamate, condivisione file, screen sharing) e l’integrazione con altri servizi Microsoft 365.
Le nuove vulnerabilità critiche: il caso CVE-2025-53783
Ad agosto 2025 Microsoft ha annunciato la vulnerabilità CVE-2025-53783 che consente a un attaccante di eseguire codice arbitrario da remoto (RCE – Remote Code Execution) sfruttando un heap-based buffer overflow.
Caratteristiche principali di questa vulnerabilità:
- Punteggio CVSS 7.5 su 10 (“importante”).
- L’exploit può avvenire anche senza privilegi di amministrazione.
- Richiede però l’interazione dell’utente (ad esempio clic su link o apertura di file malevolo all’interno di Teams).
- Nessun exploit pubblicamente disponibile ma rischio di uso mirato tramite social engineering.
Microsoft ha già rilasciato la patch come parte della Patch Tuesday di agosto 2025. L’aggiornamento è FONDAMENTALE per ridurre i rischi di compromissione.
Tecniche di attacco in evoluzione: dalle phishing campaign ai tool per compromettere Teams
Gli attaccanti oggi non si limitano a sfruttare vulnerabilità tecniche ma usano sempre più spesso:
- Campagne di phishing tematiche: attraverso messaggi in Teams che imitano IT aziendale, clienti o servizi Microsoft, convincendo la vittima a scaricare malware o cedere le proprie credenziali.
- Falsi meeting privati: simulano riunioni urgente coinvolgendo tecnici e dirigenti, sfruttando screen sharing o link dannosi.
- Impersonificazione tramite domini e tenant legittimi: aggirano i controlli federativi di identità ed Entra ID per sembrare parte dell’organizzazione bersaglio.
- Malicious advertising: annunciano versioni contraffatte dell’app Teams o di componenti correlati (es. Teams per Mac), veicolando trojan e info-stealer tramite download ingannevoli.
- Strumenti red teaming: tool interni come TeamsPhisher e TeamFiltration, originariamente pensati per testare la sicurezza, vengono riadattati per:
- Rubare token OAuth e impersonare utenti
- Esfiltrare chat, file, profili tramite Microsoft Graph API
- Invocare richieste API anomale o escalation dei permessi
- Messaggi con allegati malevoli o Adaptive Card: trasmettono comandi nascosti o malware direttamente all’interno delle chat.
Esempi concreti di incidenti recenti
- A dicembre 2024 hacker hanno impersonato un cliente durante una videochiamata Teams e convinto la vittima a installare AnyDesk, aprendo la porta all’installazione di ulteriori malware.
- Nel luglio 2025 sono circolate campagne di malvertising che promuovevano falsi installer Teams per Mac contenenti malware specifici per il furto di credenziali.
- Alcuni gruppi ransomware (es. Storm-1674) sfruttano Teams come primo punto d’accesso per campagne multi-stage, combinando phishing e tecniche di movimento laterale.
Cosa possono ottenere gli attaccanti una volta dentro Teams
- Accesso a informazioni riservate: chat, file, contatti, canali riservati.
- Escalation dei privilegi: modificano gruppi di permessi, aggiungono dispositivi, intercettano codici MFA tramite social engineering.
- Comando e controllo (C2): usano le API Teams o Adaptive Card per impartire istruzioni a malware già presenti all’interno della rete.
- Esfiltrazione di dati: inviano informazioni sottratte su canali controllati dagli attaccanti (es. OneDrive, SharePoint o cloud privati).
- Persistenza: configurano app malevole o sessioni che permettono di mantenere l’accesso anche dopo la rotazione delle credenziali ufficiali.
Best practice e azioni immediate (riassunto operativo)
Aggiorna Teams e tutto l’ecosistema Microsoft 365: gli aggiornamenti, e in particolare quelli rilasciati ad agosto 2025, sono cruciali per bloccare exploit delle falle recenti.
Imposta criteri di accesso Zero Trust: limita i permessi secondo principio del privilegio minimo.
Rafforza i controlli MFA (autenticazione a più fattori): prediligi metodi fisici o app-dedicate, evita SMS.
Formazione continua agli utenti: insegna a riconoscere messaggi anomali, link sospetti, meeting improvvisi o nuove richieste “urgenti” dall’IT.
Disabilita funzioni non essenziali: gestisci con attenzione l’accesso esterno, guest e federazione con tenant di terze parti.
Monitora le attività e il traffico Teams: strumenti SIEM e log analytics aiutano a identificare accessi sospetti e abusi.
Il futuro: rischi emergenti e strategie avanzate di difesa
Nel prossimo futuro, è probabile che:
- Gli attaccanti mireranno sempre più a sfruttare app di terze parti integrate in Teams, con tecniche di supply chain attack.
- Le campagne di phishing elaborate useranno deepfake audio/video per simulare meglio dirigenti e colleghi.
- Saranno presi di mira non solo gli utenti finali ma soprattutto gli amministratori e i tecnici IT con permessi elevati.
- L’automazione dell’analisi degli eventi sospetti attraverso AI/SIEM diventerà indispensabile per prevenire escalation rapide.
In sintesi: consigli operativi avanzati
Aggiorna tempestivamente tutte le piattaforme (Teams, Microsoft 365, dispositivi, plugin).
Configura policy restrittive su meeting, app e integrazioni di terze parti.
Implementa controlli di accesso basati su rischio (risk-based conditional access).
Effettua assessment regolari della postura di sicurezza Teams tramite simulazioni di attacco controllate (penetration test).
Monitora e analizza continuamente log di accesso, eventi sospetti, e modifica delle policy.
Predisponi policy di backup regolari delle chat e dei dati di Teams per fronteggiare tentativi di ransomware e data breach.
Mantieni un piano d’incident response dedicato a Teams e aggiorna regolarmente la formazione degli utenti su social engineering e nuove minacce.
Solo un approccio proattivo e multilivello può garantire un livello di sicurezza adeguato in uno scenario dove Microsoft Teams sarà sempre più centrale – non solo nella collaborazione, ma anche nel mirino degli hacker.
Proteggere Teams significa proteggere l’intera organizzazione. Agisci oggi, non dopo un incidente.





