Le vulnerabilità nelle tecnologie di autenticazione sono un problema costante nel mondo della cybersecurity. Recentemente, è stata rilevata una vulnerabilità critica nel sistema di autenticazione di Microsoft che potrebbe permettere agli attaccanti di bypassare le misure di sicurezza e accedere agli account aziendali senza autorizzazione. In questo articolo, esploreremo i dettagli di questa vulnerabilità, come funziona e come gli utenti e le organizzazioni possono difendersi da essa.
Cosa è la vulnerabilità?
La vulnerabilità in questione è stata identificata come CVE-2025-21396 e si tratta di un attacco di bypass dell’autenticazione per mezzo di spoofing. Questo tipo di attacco permette agli attaccanti di truffare il sistema facendo in modo che accetti false credenziali o manipoli i parametri di autenticazione[4].
Come funziona l’attacco?
L’attacco di bypass dell’autenticazione per mezzo di spoofing può essere eseguito in diversi modi, tra cui:
- IP Spoofing: L’attaccante forgia il proprio indirizzo IP per impersonare un sistema fidato.
- DNS Spoofing: L’attaccante inquina il cache DNS per presentare un dominio controllato dall’attaccante come legittimo.
- Richieste Malformate o Manipolate: L’attaccante sfrutta logiche di validazione deboli nelle protocolli di livello applicativo[4].
Esempi di attacco
Ecco alcuni esempi di come un attaccante potrebbe sfruttare questa vulnerabilità:
Esempio in Java
String sourceIP = request.getRemoteAddr();
if (sourceIP != null && sourceIP.equals(APPROVED_IP)) {
authenticated = true;
}
In questo caso, un attaccante che spoofa l’indirizzo IP potrebbe bypassare l’autenticazione[4].
Esempio in C
struct hostent *hp;
struct in_addr myaddr;
char *tHost = "trustme.example.com";
myaddr.s_addr = inet_addr(ip_addr_string);
hp = gethostbyaddr((char *)&myaddr, sizeof(struct in_addr), AF_INET);
if (hp && !strncmp(hp->h_name, tHost, sizeof(tHost))) {
trusted = true;
}
Un attaccante che inquina il cache DNS potrebbe sfruttare questo per impersonare un sistema fidato[4].
Rischi e Impatto
La vulnerabilità CVE-2025-21396 rappresenta una minaccia significativa per la sicurezza degli account aziendali. Con oltre 400 milioni di account Office 365, il potenziale impatto è enorme. Gli attaccanti potrebbero accedere a servizi come Outlook, OneDrive, Teams e Azure Cloud senza che l’utente si accorga di nulla[3][5].
Come difendersi
Per proteggersi da questa vulnerabilità, è essenziale seguire le linee guida di Microsoft e implementare misure di sicurezza aggiuntive:
Aggiornamenti di Sicurezza
- Applica Aggiornamenti di Sicurezza: Assicurati di aggiornare regolarmente i sistemi operativi e il software alle versioni più recenti. Consulta la guida degli aggiornamenti di sicurezza di Microsoft per istruzioni specifiche[4].
Autenticazione a Due Fattori (2FA)
- Evita di Rely su Indirizzi IP o DNS: Non affidarti esclusivamente agli indirizzi IP o ai nomi DNS per meccanismi di fiducia. Utilizza invece metodi di autenticazione più sicuri come l’autenticazione a due fattori (2FA), token criptografici per la validazione dell’identità e Mutual TLS per connessioni sicure[4].
Monitoraggio delle Reti
- Installa Sistemi di Detezione di Intrusioni (IDS): Configura IDS per identificare pacchetti spoofati o comportamenti DNS anomali[4].
Hardenimento dell’Infrastruttura DNS
- Implementa DNSSEC: Mitiga i rischi di spoofing DNS implementando DNSSEC[4].
Registrazione delle Attività
- Abilita Logging: Mantieni registrazioni dettagliate delle attività di autenticazione per analisi forense in caso di tentativi di sfruttamento[4].
La vulnerabilità critica di bypass dell’autenticazione Microsoft rappresenta una minaccia significativa per la sicurezza degli account aziendali. È essenziale che gli utenti e le organizzazioni prendano immediatamente misure per difendersi da questa vulnerabilità. Seguendo le linee guida di Microsoft e implementando misure di sicurezza aggiuntive, è possibile ridurre significativamente il rischio di attacchi di bypass dell’autenticazione.
Fonte: https://cybersecuritynews.com/crtical-microsoft-accounts-authentication-bypass-vulnerability