L’attacco nRootTag: una minaccia senza precedenti per la privacy degli utenti Apple
L’ecosistema Apple, noto per la sua sicurezza e privacy, si trova ad affrontare una delle sfide più significative della sua storia. Un nuovo attacco, denominato nRootTag, ha esposto oltre 1,5 miliardi di dispositivi Apple – tra cui iPhone, iPad, Apple Watch e Mac – a un rischio di tracciamento occulto da parte di attori malintenzionati. Questa vulnerabilità, che sarà dettagliata in un prossimo paper al USENIX Security Symposium 2025, sfrutta la rete Find My di Apple per trasformare dispositivi non-Apple in beacon di tracciamento stealth, senza richiedere l’accesso root.
Come funziona l’attacco nRootTag
L’attacco nRootTag sfrutta in modo ingegnoso il protocollo Bluetooth Low Energy (BLE) e la rete Find My di Apple, originariamente progettata per localizzare dispositivi smarriti. Ecco come funziona:
- Sfruttamento della rete Find My: La rete Find My di Apple utilizza segnali Bluetooth crittografati da dispositivi come gli AirTag per trasmettere la loro posizione. Questi “messaggi persi” vengono raccolti da dispositivi Apple nelle vicinanze e inoltrati al cloud Apple.
- Spoofing dei segnali AirTag: L’attacco nRootTag bypassa le protezioni del sistema imitando le trasmissioni legittime degli AirTag.
- Installazione del codice malevolo: L’attacco inizia con l’installazione di codice trojanizzato su un dispositivo target, come un PC Windows, un telefono Android o un dispositivo IoT basato su Linux.
- Generazione di chiavi crittografiche: Il codice malevolo raccoglie l’indirizzo di advertising BLE del dispositivo e richiede una coppia di chiavi pubblica/privata corrispondente da un server controllato dall’attaccante.
- Trasmissione di messaggi falsi: Una volta configurato, il dispositivo inizia a trasmettere “messaggi persi” contraffatti, distinti dai segnali AirTag genuini.
- Relay involontario: I dispositivi Apple nelle vicinanze, agendo come “finder” inconsapevoli, inoltrano questi messaggi ai server di Apple, permettendo agli attaccanti di tracciare la posizione del dispositivo in tempo reale.
Metodi di generazione delle chiavi
I ricercatori hanno sviluppato due metodi per generare chiavi crittografiche valide:
- Precompilazione di rainbow table: Questo metodo consente il recupero istantaneo delle chiavi.
- Ricerca di chiavi assistita da GPU: Utilizzando cluster GPU come NVIDIA RTX 3080 o A100, è possibile forzare le chiavi a velocità superiori a 2,1 milioni di chiavi al secondo.
Questi metodi rendono l’attacco estremamente efficiente, riducendo i costi a “meno di 5 dollari per obiettivo” e raggiungendo un tasso di successo del 90% in pochi minuti.
Implicazioni e rischi
L’attacco nRootTag presenta diverse caratteristiche che lo rendono particolarmente pericoloso:
- Ampia superficie di attacco: La compatibilità cross-platform dell’exploit si estende a smartwatch, laptop e dispositivi IoT medici, amplificando la sua portata.
- Difficoltà di mitigazione: Sebbene Apple abbia rilasciato patch in iOS 18.2, macOS Sequoia 15.2 e altri aggiornamenti, la correzione impedisce solo ai dispositivi Apple aggiornati di inoltrare segnali malevoli. Con oltre 1,5 miliardi di dispositivi attivi globalmente, molti dei quali eseguono software obsoleto, l’attacco rimane fattibile.
- Persistenza della minaccia: Come notato nel paper, “Finché esistono iPhone non aggiornati nelle vicinanze, la catena di tracciamento persiste”.
- Basso costo e scalabilità: I ricercatori avvertono che il basso costo e la scalabilità di nRootTag lo rendono “inevitabile per l’adozione da parte dei cybercriminali”.
Impatto sulla privacy e sulla sicurezza
nRootTag mette in luce difetti sistemici nelle reti di tracciamento crowdsourced. Sfruttando la fiducia nell’ecosistema Apple, l’attacco erode le garanzie di anonimato e dimostra come un’infrastruttura apparentemente benigna possa essere trasformata in un’arma.
Consigli per la protezione
Di fronte a questa minaccia, ecco alcuni suggerimenti per proteggere i propri dispositivi:
- Aggiornamenti immediati: È fondamentale aggiornare immediatamente il software dei dispositivi Apple alle ultime versioni disponibili.
- Monitoraggio delle attività Bluetooth: Prestare attenzione a eventuali attività Bluetooth insolite sul proprio dispositivo.
- Limitazione dell’esposizione: Quando possibile, disattivare il Bluetooth in luoghi pubblici o non fidati.
- Utilizzo di app di sicurezza: Considerare l’uso di app di sicurezza mobile che possono rilevare comportamenti anomali.
- Segmentazione del traffico Bluetooth: Per le aziende, è consigliabile segmentare il traffico Bluetooth e applicare una rigorosa autenticazione dei dispositivi.
- Educazione sulla sicurezza: Informarsi e rimanere aggiornati sulle ultime minacce alla sicurezza mobile.
- Controllo delle autorizzazioni delle app: Rivedere regolarmente le autorizzazioni concesse alle app, limitando l’accesso al Bluetooth solo quando necessario.
Prospettive future
L’attacco nRootTag sottolinea la necessità di rivalutare i design crittografici dei sistemi di localizzazione offline. Con la proliferazione di dispositivi abilitati Bluetooth, la comunità della sicurezza deve affrontare questa sfida prima che il tracciamento malevolo diventi endemico.
Apple non ha commentato oltre il riconoscimento della divulgazione dei ricercatori. Con lo schema dell’exploit ora pubblico, la lotta per salvaguardare miliardi di dispositivi è appena iniziata.
L’attacco nRootTag rappresenta un punto di svolta nella sicurezza mobile, dimostrando come anche gli ecosistemi più sicuri possano essere vulnerabili a attacchi sofisticati. Mentre la comunità tecnologica lavora per affrontare questa minaccia, è fondamentale che gli utenti rimangano vigili, aggiornino i loro dispositivi e adottino pratiche di sicurezza proattive. La privacy nell’era digitale richiede una costante evoluzione delle misure di sicurezza e una consapevolezza continua da parte degli utenti.
Fonte: https://cybersecuritynews.com/new-attack-nroottag-iphones