Australia e USA vietano DeepSeek: Perché i dati vanno in Cina e perché l'Europa e USA non bloccano OpenAI

Australia e USA vietano DeepSeek: Perché i dati vanno in Cina e perché l’Europa e USA non bloccano OpenAI

Il mondo dell’intelligenza artificiale (IA) è in continua evoluzione, con nuove tecnologie che emergono ogni giorno. Tuttavia, queste innovazioni non sono sempre senza controversie. L’applicazione cinese di intelligenza artificiale DeepSeek ha recentemente suscitato preoccupazioni in Australia e negli Stati Uniti, portando a un divieto di utilizzo su tutti i dispositivi governativi. Ma perché questo accade? E perché non si vedono divieti simili per altre aziende tecnologiche come OpenAI? In questo articolo, esploreremo le ragioni dietro questo divieto e discuteremo le implicazioni per la sicurezza dei dati e la politica tecnologica globale.

Il Divieto di Utilizzo di DeepSeek

Il 8 febbraio 2025, l’Australia ha introdotto un divieto di utilizzo di DeepSeek su tutti i dispositivi governativi. Questa decisione è stata presa dopo un’analisi delle minacce alla sicurezza, correlate all’ampia raccolta di dati e alla possibilità del loro trasferimento in uno Stato estero, eludendo le leggi australiane[1][2].

La direttiva PSPF 001-2025 richiede che le agenzie governative australiane rimuovano completamente DeepSeek dai loro sistemi e dispositivi e impediscano l’installazione e l’utilizzo futuri. Sono possibili eccezioni solo nei casi legati alla sicurezza nazionale o a obiettivi di polizia, in presenza di rigorose misure di protezione[1].

Le Preoccupazioni sulla Sicurezza dei Dati

Le preoccupazioni principali riguardo DeepSeek sono legate alla raccolta e al trasferimento dei dati. L’applicazione è obbligata a condividere i dati raccolti con il governo cinese, il che rappresenta un rischio significativo per la sicurezza dei dati australiana. Cybersecurity experts hanno sottolineato che se installata su un computer, DeepSeek potrebbe richiedere l’accesso amministrativo, esponendo informazioni sensibili[2].

La Risposta della Cina

La Cina ha reagito al divieto con una dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri, definendolo un “atto di pressione politica” e sottolineando che il governo cinese non richiede alle aziende di raccogliere o archiviare dati illegalmente[3].

La Tendenza Globale

Il divieto di DeepSeek in Australia non è isolato. Altri paesi come Taiwan, Italia, Texas e segmenti del militare statunitense hanno adottato restrizioni simili su tecnologie AI cinesi. Inoltre, un disegno di legge simile è attualmente in corso di valutazione negli USA, che potrebbe portare a una proibizione ufficiale di utilizzo di DeepSeek[1][2].

OpenAI e la Protezione della Privacy

Mentre l’Australia e altri paesi si concentrano su tecnologie AI cinesi come DeepSeek, non si vedono divieti simili per aziende tecnologiche statunitensi come OpenAI. OpenAI raccoglie enormi quantità di dati dagli utenti di tutto il mondo, compresi quelli australiani ed europei, e li elabora principalmente negli Stati Uniti. Questo ha sollevato domande sulla protezione della privacy e sulla sua applicazione selettiva[1].

Suggerimenti e Consigli

  1. Valutazione dei Rischi
    • Organizzazioni e individui dovrebbero valutare i potenziali rischi derivanti dall’utilizzo di DeepSeek e altre tecnologie AI estere.
    • Aggiornamento delle politiche di sicurezza è essenziale per proteggere i dati sensibili.
  2. Misure di Protezione
    • Installare software di protezione per monitorare e bloccare accessi non autorizzati.
    • Utilizzare versioni open source di DeepSeek con misure di sicurezza adeguate, se necessario.
  3. Consapevolezza dei Utenti
  • Utenti dovrebbero essere cauti nell’utilizzare DeepSeek e altre applicazioni simili, evitando di cliccare su link sospetti.
  • Segnalare eventuali problemi alle autorità competenti.
  1. Politiche Nazionali
    • Governi dovrebbero definire chiare politiche riguardo l’utilizzo di tecnologie AI estere, garantendo che le misure di sicurezza siano efficaci.
    • Collaborazione internazionale può aiutare a stabilire standard comuni per la protezione dei dati.
  2. Educazione e Formazione
    • Formazione continua per gli utenti e gli amministratori IT è cruciale per comprendere i rischi associati alle tecnologie AI.
    • Corsi di formazione possono aiutare a sviluppare competenze specifiche per affrontare casi pratici.
  3. Monitoraggio e Revisione
  • Monitorare regolarmente le applicazioni utilizzate per assicurarsi che non siano state installate senza autorizzazione.
  • Revisionare periodicamente le politiche di sicurezza per garantire che siano aggiornate e efficaci.

Il divieto di utilizzo di DeepSeek in Australia e negli Stati Uniti è un chiaro segnale delle preoccupazioni globali sulla sicurezza dei dati e sulla possibile interferenza estera. Mentre l’Europa e USA non hanno adottato divieti simili per altre aziende tecnologiche, è essenziale che sia garantita una protezione equa e selettiva delle informazioni personali. Seguendo questi suggerimenti e consigli, è possibile mitigare i rischi associati alle tecnologie AI estere e proteggere i dati sensibili.

Fonte: https://www.redhotcyber.com/post/se-laustralia-e-gli-usa-vietano-deepseek-perche-i-dati-vanno-in-cina-perche-leuropa-usa-openai

Torna in alto