Hacker e AI: come i malintenzionati stanno sfruttando OpenAI per crimini informatici

Hacker e AI: come i malintenzionati stanno sfruttando OpenAI per crimini informatici

splorazione delle strategie e delle vulnerabilità nella lotta contro la cybercrime

L’evoluzione dell’intelligenza artificiale (AI) ha aperto nuove porte sia per gli sviluppatori che per i malintenzionati. In particolare, la piattaforma di OpenAI, nota per il suo modello di linguaggio generativo ChatGPT, ha attirato l’attenzione di entrambi i gruppi. Mentre gli sviluppatori di OpenAI lavorano per migliorare la sicurezza e l’efficacia del loro modello, i malintenzionati stanno cercando di sfruttarlo per pianificare e eseguire attacchi informatici sempre più sofisticati.

La minaccia dell’AI nel cybercrime

Negli ultimi mesi, sono emerse diverse notizie riguardanti l’uso improprio di ChatGPT da parte di attori malintenzionati. Un rapporto pubblicato da OpenAI ha rivelato che la piattaforma ha monitorato oltre 20 casi di attacchi e operazioni di influenza condotti da entità malintenzionate, tra cui gruppi legati all’Iran, alla Cina e alla Russia[1][2][3].

Esempi di attacchi

  1. SweetSpecter: Un gruppo sospettamente legato alla Cina ha utilizzato ChatGPT per attività di ricognizione, ricerca di vulnerabilità e scrittura di codice. Il gruppo ha anche tentato di condurre un attacco di phishing contro gli impiegati di OpenAI, ma è stato fermato dalle misure di sicurezza esistenti[1][3].

  2. CyberAv3ngers: Un gruppo affiliato all’Iran Islamic Revolutionary Guard Corps (IRGC) ha utilizzato ChatGPT per ricerche su controllori logici programmabili (PLCs) e per chiedere informazioni sui default username e password. Queste attività hanno permesso a OpenAI di capire quali tecnologie gli attaccanti intendevano sfruttare[2][3].

  3. Storm-0817: Un altro gruppo iraniano, Storm-0817, ha utilizzato ChatGPT per migliorare il malware destinato a estrarre dati da profili social. Questo ha fornito a OpenAI informazioni sui piani futuri e sulle capacità del gruppo, che non erano ancora completamente operative[1][3].

Come OpenAI sta contrastando i malintenzionati

OpenAI ha preso diverse misure per contrastare l’uso improprio del suo modello. Tra queste:

  • Monitoraggio e blocco di account: La piattaforma ha bloccato più di 20 account connessi a operazioni malintenzionate, inclusi gruppi legati all’Iran e alla Cina[2][3].
  • Utilizzo di ChatGPT per la sicurezza: Gli team di sicurezza di OpenAI hanno utilizzato ChatGPT per analizzare, classificare e riassumere le interazioni con gli account ostili. Ciò ha permesso di identificare e monitorare le attività dei gruppi malintenzionati[1][3].
  • Collaborazione con agenzie di sicurezza: OpenAI ha collaborato con agenzie di sicurezza come la CISA (Cybersecurity and Infrastructure Security Agency) per identificare e notificare gli operatori di utility idriche utilizzanti dispositivi vulnerabili[2].

Suggerimenti e consigli per la sicurezza

  1. Migliorare le password: Utilizzare password uniche e forti per tutti i dispositivi e account, evitando default username e password[2].
  2. Monitorare le attività: Utilizzare strumenti di monitoraggio per identificare eventuali attività sospette sulle reti[1].
  3. Aggiornare i software: Assicurarsi che tutti i software siano aggiornati per evitare vulnerabilità note[3].
  4. Formazione e consapevolezza: Offrire formazione e consapevolezza ai dipendenti sui rischi legati all’AI e come riconoscere attacchi[2].
  5. Collaborazione: Collaborare con altre aziende e agenzie di sicurezza per condividere informazioni e migliorare la sicurezza[2].

L’uso improprio dell’AI per attacchi informatici è una minaccia crescente, ma OpenAI e altre aziende stanno lavorando per contrastarla. La collaborazione tra le parti interessate e la continua formazione sono fondamentali per mantenere la sicurezza delle reti e proteggere i dati. Gli utenti devono essere consapevoli delle strategie utilizzate dai malintenzionati e prendere misure proattive per proteggersi.

  • Fonti: Le informazioni riportate sono tratte da fonti ufficiali come rapporti di OpenAI e articoli di giornali specializzati nel campo della sicurezza informatica[1][2][3].
  • Consigli: I suggerimenti e consigli forniti sono basati sull’analisi delle strategie utilizzate dai malintenzionati e delle misure adottate dalle aziende per contrastarle.

Fonte: https://securityboulevard.com/2024/11/ai-in-cybercrime-hackers-exploiting-openai

Torna in alto