Le passkey aziendali sono al centro del dibattito sulle strategie di autenticazione moderna: questo metodo, basato su crittografia forte e autenticazione biometrica o PIN, promette di superare i limiti delle tradizionali password sia per utenti privati che, soprattutto, per le organizzazioni. La transizione verso le passkey si presenta come una soluzione per affrontare minacce crescenti come phishing, furto di credenziali e attacchi di forza bruta, offrendo allo stesso tempo vantaggi in termini di compliance e produttività. Tuttavia, l’adozione non è priva di sfide tecniche e organizzative. In questo approfondimento analizziamo nel dettaglio vantaggi, criticità e consigli per portare le passkey in azienda.
Cosa sono le passkey e come funzionano
Le passkey sono credenziali digitali generate in modo univoco per ciascun servizio o applicazione: vengono archiviate in modo sicuro sul dispositivo dell’utente, in hardware protetti o in apposite aree del sistema operativo. Queste chiavi si sbloccano tramite identificazione biometrica (impronta digitale, riconoscimento facciale) o tramite PIN locale. Non vengono mai trasmesse completamente online, riducendo così drasticamente i rischi di furto o scambio accidentale.
Nello scenario aziendale, la possibilità di autenticarsi senza dover ricordare (o dover cambiare periodicamente) password è un cambiamento destinato ad avere un impatto notevole sia sulla sicurezza che sull’esperienza dell’utente.
I principali vantaggi delle passkey in azienda
Implementare le passkey a livello aziendale porta con sé numerosi benefici:
- Resilienza contro il phishing: dato che le passkey si attivano solo sui servizi e dispositivi corretti, eventuali siti falsi non potrebbero mai ottenere la chiave reale. Questo protegge contro la principale causa di compromissione degli account aziendali.
- Diminuzione degli attacchi alle credenziali: le tecniche di attacco automatizzato (brute-force, credential stuffing) perdono efficacia, poiché la chiave privata non è una password da indovinare o rubare.
- Conformità normativa: in vari settori, le regole sulla sicurezza dei dati impongono l’uso di metodi di autenticazione forte. Le passkey, soprattutto quando basate su standard FIDO2/WebAuthn, soddisfano questi requisiti.
- Riduzione dei costi gestionali: dimenticanza delle password e account bloccati rappresentano una voce importante per i team IT. L’adozione delle passkey riduce le richieste di assistenza con impatti positivi su efficienza e costi operativi.
- Incremento della produttività: autenticazioni più rapide e senza ostacoli liberano tempo e riducono la frustrazione degli utenti, migliorando la user experience.
- Eliminazione dei cambi password forzati: non richiedendo la modifica periodica, le passkey eliminano una delle pratiche meno amate dagli utenti finali.
Criticità e limiti nell’adozione aziendale
Nonostante i vantaggi, introdurre le passkey in ambienti complessi comporta alcune criticità che vanno previste e gestite:
- Compatibilità con sistemi legacy: molte applicazioni aziendali, soprattutto on-premise, non supportano ancora nativamente le passkey. Alcune piattaforme (ad esempio Microsoft Entra ID/Azure AD) offrono strumenti per l’integrazione, ma l’adozione completa può richiedere workaround o soluzioni di terze parti.
- Supporto su desktop e app specifiche: la transizione è più semplice in ambienti cloud-first, ma la gestione di postazioni desktop, macchine virtuali (VDI), accessi RDP e autenticazioni su Active Directory tradizionale richiede spesso hardware dedicato (token tipo YubiKey) o soluzioni ibride.
- Perdita o compromissione dei dispositivi: la sicurezza delle passkey è collegata al dispositivo fisico. Una procedura chiara per il recupero o la revoca delle chiavi deve essere predisposta e comunicata ai dipendenti.
- Gestione della mobilità e del BYOD: l’utilizzo di smartphone e laptop personali (BYOD) introduce sfide di controllo e sicurezza degli endpoint, con possibili rischi in caso di device non gestiti.
- Educazione e cambiamento culturale: la transizione a nuove modalità di autenticazione richiede campagne di informazione, formazione e change management per limitare errori e resistenze interne.
Consigli pratici per una transizione efficace alle passkey aziendali
1. Audit e valutazione delle applicazioni da migrare
Prima di ogni mossa, stilate una mappatura dettagliata delle applicazioni e dei servizi usati dall’organizzazione. Individuate quali già supportano le passkey e quali necessitano aggiornamenti, modifiche o soluzioni esterne.
Suggerimento: puntate inizialmente sui servizi cloud che già offrono supporto nativo FIDO2/WebAuthn (Google Workspace, Microsoft 365, Okta, ecc.). La migrazione sarà veloce e meno problematica.
2. Fase pilota e implementazione graduale
Non forzate la transizione su tutta l’azienda contemporaneamente: lanciate un progetto pilota su un segmento rappresentativo (team IT, dipartimento digital, early adopters della sicurezza) per testare procedure, user experience e risolvere eventuali criticità in un ambiente controllato.
3. Procedure di enrollment e recovery trasparenti e sicure
Definite e documentate i processi di registrazione (enrollment) delle nuove chiavi e soprattutto le procedure per il recupero delle passkey in caso di perdita del dispositivo o compromissione. Valutate l’adozione di hardware token di backup (token FIDO2, smart card) per le figure critiche.
4. Single Sign-On (SSO) come acceleratore
Per massimizzare la diffusione e ridurre i punti critici, integrate le passkey nei sistemi di Single Sign-On aziendali. In scenari ideali, tutte le applicazioni si collegano all’identità utente tramite SSO, semplificando la gestione delle credenziali e accelerando la transizione tecnologica.
5. Policy chiare per dispositivi e sicurezza endpoint
Definite policy per l’utilizzo dei dispositivi, in particolare se viene consentito il BYOD. È raccomandabile:
- Abilitare il blocco automatico dei dispositivi.
- Predisporre strumenti di Mobile Device Management (MDM).
- Prevedere procedure di wipe remoto per dispositivi smarriti.
- Limitare l’accesso alle funzioni chiave solo a dispositivi compliant con i requisiti aziendali.
6. Formazione continua e comunicazione chiara
La sicurezza informatica è anche una questione di consapevolezza: prevedete corsi e comunicazioni interne dedicate per illustrare il funzionamento delle passkey, i vantaggi per ogni utente e le buone pratiche da adottare.
7. Monitoraggio e aggiornamento costante
Monitorate l’adozione e le segnalazioni provenienti dagli utenti, aggiornando le policy e le procedure in base alle evoluzioni dei sistemi e alle lezioni apprese dalle prime fasi d’implementazione.
Il futuro della sicurezza aziendale: passkey, MFA e oltre
Le passkey si integrano perfettamente nelle strategie di autenticazione multifattore (MFA), rappresentando uno degli elementi più sicuri e meno invasivi per l’utente. Nel lungo termine, la direzione è una crescente convergenza tra identity provider, token hardware, biometria e servizi cloud, in un panorama sempre più passwordless.
Suggerimento avanzato: valutate l’abbinamento passkey + hardware token per gli accessi più sensibili o la protezione di dati critici. L’aggiunta di un secondo fattore fisico può mitigare i rischi legati a vulnerabilità dei dispositivi mobili.
Oltre le passkey: quando ancora serve una password di backup
In alcuni casi d’urgenza o in ambienti particolarmente complessi, sarà necessario garantire un metodo di backup tramite password temporanea o autenticazione via amministratore centrale. La raccomandazione è di limitarne l’uso, rafforzare i controlli sugli accessi di emergenza e sfruttare log e alert automatici per segnalare eventuali anomalie.
Non solo tecnologia, ma strategia integrata
L’implementazione delle passkey in azienda richiede una visione strategica che tenga insieme evoluzione tecnologica, gestione operativa e formazione continua. I vantaggi sono concreti e misurabili, ma il successo dipende da una transizione graduale, dalla trasparenza delle procedure e dalla capacità di adattare policy e strumenti al contesto specifico dell’organizzazione.
Consiglio di sintesi: orientatevi su soluzioni standard e largamente adottate, pianificate una roadmap d’implementazione progressiva e coinvolgete il personale con formazione mirata. L’autenticazione senza password non è più un futuro distante, ma una realtà tecnologica che le aziende possono abbracciare oggi per prepararsi alle sfide della cybersecurity di domani.
Fonte: https://www.kaspersky.it/blog/passkey-enterprise-readiness-pros-cons/29903





