L’era dei bad bot AI: una nuova frontiera nella sicurezza informatica
Nel 2024, per la prima volta nella storia digitale, il traffico generato da bot automatizzati ha superato quello umano, attestandosi al 51% del totale globale. Un cambio epocale che segna l’inizio di una nuova era per la sicurezza informatica. Questo fenomeno è trainato dall’esplosione dell’intelligenza artificiale generativa (AI) e dai Large Language Models (LLM), che hanno reso la creazione e la gestione dei bot malintenzionati più accessibile anche a soggetti meno esperti.
Come l’AI ha rivoluzionato il mondo dei bot
L’AI ha ridotto drasticamente la soglia d’ingresso per chi vuole sfruttare i bot a fini malevoli. Prima occorrevano competenze avanzate per sviluppare bot sofisticati; oggi, strumenti basati su AI permettono anche ad attori meno esperti di lanciare attacchi su larga scala e con maggiore frequenza. L’accesso a servizi “Bots-as-a-Service” commerciali, spesso venduti nel dark web o in forum specializzati, ha democratizzato la minaccia.
Gli attaccanti sfruttano l’AI per:
- Automatizzare la creazione e il dispiegamento di bot in massa.
- Analizzare i tentativi falliti, migliorando costantemente le strategie di attacco.
- Sviluppare bot capaci di aggirare in modo intelligente e dinamico le difese di sicurezza implementate da aziende e organizzazioni.
Statistiche e trend del 2024: la crescita inarrestabile dei bad bot
Dati recenti mostrano che i bot malevoli rappresentano ora il 37% di tutto il traffico internet, un aumento considerevole rispetto al 32% dell’anno precedente. Questa tendenza è in crescita costante da sei anni, mentre i bot “buoni” – come i crawler legittimi usati dai motori di ricerca – coprono la restante parte del traffico automatizzato.
I settori più colpiti risultano essere:
- Viaggi: Con il 27% di tutti gli attacchi, il settore travel è stato il più bersagliato nel 2024.
- Retail: Qui il 59% del traffico è di natura malevola, mettendo a rischio aziende e consumatori.
- Servizi finanziari e sanità: Settori ad alta esposizione a causa dell’elevato valore dei dati gestiti.
Uno dei fenomeni più preoccupanti è l’aumento degli attacchi alle API: il 44% del traffico dei bot avanzati si concentra proprio sulle API, sfruttando vulnerabilità logiche per accedere a dati sensibili, eseguire frodi di pagamento, prendere il controllo di account o sottrarre informazioni.
I bot AI più diffusi e le tecniche di attacco
Nel 2024, i bot alimentati da AI più utilizzati sono stati:
- ByteSpider Bot (54% degli attacchi AI-enabled): Crawler gestito da ByteDance.
- Applebot (26%): Usato da Apple per indicizzare i siti.
- ClaudeBot (13%) e ChatGPT User Bot (6%): Utilizzati per raccogliere dati da siti web, spesso oltrepassando le regole di accesso.
Questi strumenti, nati per scopi leciti, sono stati spesso sfruttati o imitati per fini malevoli. I bad bot vengono impiegati per:
- Attacchi DDoS.
- Frodi nei pagamenti automatizzati.
- Acquisizione e rivendita di account (account takeover).
- Sfruttamento e abuso delle API aziendali.
- Raccolta massiva di dati non autorizzata (scraping).
Perché i bot AI sono una minaccia crescente
I motivi principali della loro pericolosità sono:
- Adattabilità: I bot AI apprendono dai fallimenti, modificando le strategie in tempo reale.
- Scalabilità: Un unico attore può lanciare attacchi su scala globale.
- Sofisticazione: Utilizzano tecniche di mascheramento avanzate, mimando il comportamento umano per sfuggire ai sistemi di difesa tradizionali.
Nel report annuale, esperti di cybersecurity sottolineano come le tecniche che fino a pochi anni fa erano considerate avanzate siano oggi lo standard anche per bot di fascia bassa, rendendo la minaccia molto più diffusa e difficile da contenere.
Impatti sulle aziende e sul mercato
Il superamento del traffico umano da parte dei bot non è solo una questione tecnica, ma impatta direttamente su:
- Performance dei siti web: L’afflusso di traffico non umano può rallentare piattaforme e siti e-commerce, degradando la customer experience.
- Sicurezza dei dati: L’aumento degli attacchi alle API e ai sistemi di autenticazione aumenta i rischi di furto e perdita dati.
- Perdita di fiducia: Attacchi frequenti e visibili riducono la fiducia di clienti e partner, con potenziali impatti reputazionali e finanziari.
Suggerimenti e consigli pratici per difendersi dai bad bot AI
1. Implementare soluzioni avanzate di rilevamento bot
Le soluzioni tradizionali basate su regole statiche sono ormai insufficienti. Servono strumenti di rilevamento bot di nuova generazione, basati a loro volta su intelligenza artificiale, in grado di identificare comportamenti anomali, pattern di traffico sospetti e tentativi di mascheramento.
2. Monitorare e proteggere le API
Le API rappresentano la nuova frontiera degli attacchi. È essenziale:
- Mappare tutte le API esposte verso l’esterno.
- Applicare controlli granulari sulle richieste (rate limiting, autenticazione forte, logging avanzato).
- Testare periodicamente le API per identificare vulnerabilità logiche.
3. Aggiornare costantemente le strategie di difesa
Il panorama degli attacchi evolve rapidamente. Le aziende devono adottare un approccio proattivo e adattivo, aggiornando le policy di sicurezza, formando costantemente il personale e rimanendo informate sulle nuove tecniche di attacco.
4. Utilizzare CAPTCHA avanzati e autenticazione multifattoriale
Integrare sistemi anti-bot evoluti che sfruttano CAPTCHA dinamici, analisi comportamentale e autenticazione forte riduce sensibilmente il rischio di accesso automatizzato non autorizzato.
5. Collaborare con esperti e partecipare a community di security
Restare aggiornati sulle ultime minacce e sulle best practice collaborate con il proprio fornitore di sicurezza e partecipando a forum dedicati permette di anticipare trend ed emergenze.
6. Analizzare i log e automatizzare la risposta agli incidenti
Strumenti di Security Information and Event Management (SIEM) e automazione della risposta (SOAR) aiutano a rilevare tempestivamente attività sospette e a rispondere in modo efficace a incidenti complessi.
Prevenzione, resilienza e futuro
Affrontare la nuova realtà in cui i bot AI superano il traffico umano richiede un cambiamento culturale e tecnologico. Le aziende devono capire che la minaccia è ormai “la nuova normalità” e agire di conseguenza, puntando su:
- Resilienza digitale: Essere preparati non solo a prevenire ma anche a reagire rapidamente agli attacchi.
- Investimento continuo: Destinare risorse a tecnologie innovative, formazione e collaborazione con i principali player del settore.
- Adattamento costante: Il ciclo di vita delle minacce è sempre più breve; chi si adatta più rapidamente vince la sfida.
L’affermazione dei bad bot alimentati da intelligenza artificiale segna un punto di non ritorno per la sicurezza digitale. L’attenzione deve ora spostarsi verso soluzioni intelligenti, adattive e proattive, capaci di rispondere a una minaccia sempre più dinamica e pervasiva. Solo così aziende e utenti potranno continuare a navigare in un web sicuro, affidabile e orientato al futuro.
Fonte: https://cybersecuritynews.com/ai-bad-bots-accounts-51-traffic-suppresses-human-traffic