Vulnerabilità Critica in Google Chrome: Analisi, Impatti e Difesa
Google Chrome, il browser più utilizzato al mondo, torna al centro dell’attenzione per la sicurezza informatica dopo la scoperta e la correzione urgente di due vulnerabilità critiche recentemente identificate come CVE-2025-3619 e CVE-2025-3620. Queste falle espongono miliardi di utenti – privati, aziende, enti governativi – al rischio concreto di furto di dati sensibili, violazione della privacy e perdita di controllo dei propri sistemi. In questo approfondimento analizziamo il funzionamento delle vulnerabilità, le modalità di attacco degli hacker, gli impatti potenziali e, soprattutto, i consigli pratici per difendersi.
Cosa sono le vulnerabilità CVE-2025-3619 e CVE-2025-3620
Heap Buffer Overflow nei Codecs (CVE-2025-3619)
La vulnerabilità più grave riguarda il componente Codecs di Chrome e consiste in un heap buffer overflow: un errore nella gestione della memoria durante l’elaborazione di alcuni file multimediali. Un attaccante può sfruttare questa debolezza inducendo l’utente a visitare una pagina web malevola o ad aprire contenuti appositamente creati. In questo modo, può eseguire codice arbitraio sul sistema della vittima, compromettendo il dispositivo e rubando dati personali salvati nel browser, tra cui password, dettagli finanziari e dati di autenticazione.
Use-After-Free nel modulo USB (CVE-2025-3620)
La seconda vulnerabilità, anch’essa critica, si trova nel componente USB di Chrome e consente l’esecuzione di codice maligno sfruttando la gestione errata della memoria dopo la liberazione di specifiche risorse. Gli attaccanti possono ottenere accesso non autorizzato al sistema e installare malware senza alcuna interazione aggiuntiva, semplicemente inducendo la vittima a caricare una pagina infetta o un’estensione compromessa.
Chi è a rischio
Queste vulnerabilità colpiscono tutte le versioni di Chrome precedenti alla 135.0.7049.95/.96 su Windows e Mac e 135.0.7049.95 su Linux. Chiunque utilizzi una versione non aggiornata è esposto, incluse le aziende che gestiscono dati sensibili e organizzazioni che fanno affidamento su Chrome per attività di lavoro, studio o amministrazione pubblica.
Il rischio non riguarda solo la “semplice” perdita di dati: l’attaccante che sfrutta queste falle può ottenere pieno controllo del dispositivo, installare ulteriori malware, accedere alla rete interna e sottrarre informazioni di valore elevato, conducendo a furto di identità, frodi finanziarie e danni reputazionali.
Come avvengono gli attacchi
Le vulnerabilità in questione permettono attacchi da remoto. Questo significa che basta visitare un sito compromesso, aprire un allegato sospetto o utilizzare una estensione malevola perché il codice dell’attaccante venga eseguito. Gli aggressori prediligono campagne di phishing, siti di streaming, siti clone di servizi bancari e persino canali pubblicitari malevoli.
Una volta ottenuto l’accesso, l’attaccante può:
- Rubare credenziali salvate e carte di credito.
- Esfiltrare cookie di sessione e token di autenticazione (utili per accedere a servizi senza necessità di password).
- Prendere il controllo delle risorse del dispositivo (webcam, microfono, file system).
- Installare spyware o ransomware per ulteriori ondate di attacco.
- Estendere l’attacco alla rete aziendale sfruttando la posizione della vittima.
La risposta di Google: aggiornamento urgente
Di fronte alla gravità delle vulnerabilità, Google ha rilasciato una patch d’emergenza (versione 135.0.7049.95/.96 per Windows e Mac, 135.0.
Fonte: https://cybersecuritynews.com/critical-chrome-vulnerability-steal-data